REPORT N. 14 – Relazione sul vigneto sperimentale: valutazione delle performance agronomiche ed enologiche

REPORT N. 14 – Relazione sul vigneto sperimentale: valutazione delle performance agronomiche ed enologiche

REPORT N. 14 – Relazione sul vigneto sperimentale: valutazione delle performance agronomiche ed enologiche

A seguito dell’autorizzazione alla costituzione d’impianto sperimentale di vigneto da parte della Regione Lombardia, nell’ottobre 2019 è stato realizzato nelle particelle catastali dei comuni di Grosio e Grosotto riportate in domanda. Il vigneto ospita sei vitigni a bacca bianca, tolleranti le principali crittogame: Muscaris, Johanniter, Souvigner gris, Bronner, Aromera e Solaris. Nella presente relazione sono sintetizzate le attività svolte e i dati raccolti durante l’annata 2022.

Stato fitosanitario
Le condizioni metereologiche stagionali sono state quest’anno del tutto particolari, ad un inverno caratterizzato da scarsissime precipitazioni sono seguiti una primavera ed un’estate altrettanto siccitosi, trend continuato poi ben oltre la data di raccolta.
Oltre alla scarsità di precipitazioni va poi rimarcato come le temperature siano state sopra la media termica per tutti i mesi dell’anno, complice anche il forte irraggiamento solare dovuto alla quasi totale assenza di nuvole grazie al dominio incontrastato di alte pressioni e il forte vento che è andato ben oltre la classica “Breva” che caratterizza la Valtellina.
Questo andamento meteorologico ha avuto come prima conseguenza la moria di diverse barbatelle messe a dimora lo scorso anno, soprattutto quelle sotto il castello di S. Faustino dove lo strato di terra è molto più superficiale ed anche alcune di quelle più vecchie principalmente a ridosso dei muri.
In generale, lo stress idrico che ha caratterizzato tutta la stagione vegetativa, ha portato nelle viti uno sviluppo vegetativo contenuto dei tralci, nonostante ciò le ore di manodopera legate a questa operazione sono aumentate trattandosi di viti ancora in fase di allevamento.
La produzione di uva è stata ridotta in termini quantitativi mentre la siccità ha inciso positivamente sulla sanità delle uve. Tali condizioni climatiche hanno anticipato le fasi fenologiche e di conseguenza anche la data di vendemmia delle uve che si presentavano al momento della raccolta, sane, con grappoli tendenzialmente spargoli, di dimensioni tendenzialmente ridotte così come gli acini.
La mancanza di precipitazioni ha inoltre ridotto la crescita dell’erba e di conseguenza il numero ed i tempi dedicati allo sfalcio.
Sempre in relazione allo stato fitosanitario del vigneto, è opportuno sottolineare comunque la presenza di oidio a partire dal mese di luglio sulle varietà Solaris e Muscaris e quindi si è optato per un trattamento fitosanitario con rame e zolfo oltre all’insetticida contro il vettore della Flavescenza dorata, lo Scaphoideus titanus. Poca o nulla è stata la presenza di blak rot.
Tra le varietà maggiormente sensibili agli stress idrici è risultata Aromera, che già nel mese di luglio si presentava quasi completamente priva di foglie.


Curve di maturazione
Per valutare il decorso della maturazione, dall’invaiatura alla raccolta, per ogni vitigno, sono state effettuati quattro campionamenti. In ogni data e per ogni vitigno sono stati prelevati 100 acini in modo casuale lungo 2 filari. In laboratorio sono stati preparati i mosti, pigiando i campioni, per sottoporli poi ad analisi per determinare il grado zuccherino, l’acidità totale e il pH. I dati sono riassunti nelle tabelle e nei grafici sottostanti.

Microvinificazioni sperimentali.
Presso la cantina sperimentale della Fondazione Fojanini seguendo un protocollo oggettivo le uve sono state vinificate separatamente per vitigno.
Le analisi dei vini saranno effettuate prima dell’imbottigliamento e successivamente a questo le microvinificazioni prodotte saranno sottoposte a giudizio mediante un panel di giudici allenato.
Nel grafico sono riassunti i principali parametri qualitativi dei mosti alla vendemmia. Analizzando i dati, si può apprezzare la maturazione più tardiva di Johanniter e Sauvigner gris rispetto a Muscaris. L’acidità di S. gris è inoltre spiccatamente più alta. Infine, sono state trovate marcate differenze anche nel contenuto di azoto prontamente assimilabile (APA), un parametro fondamentale per un corretto decorso della fermentazione, che risulta nettamente più alto in Johanniter e Sauvigner gris.

Oltre alle microvinificazioni sperimentali effetuate per ogni singolo vitigno, parte dei mosti sono stati destinati alla vinificazione, in quantitativi maggiori (macrovinificazioni), allo scopo di ottenere:
• un vino bianco secco (Sauvigner gris, Johanniter e Muscaris)
• un vino per base spumante (Muscaris e Johanniter)
• un vino passito (Muscaris in purezza)

Risultati delle degustazioni

Il Muscaris presenta un’intensità olfattiva maggiore, con aromi più fruttati (sia frutta matura che tropicale). S. gris ha meno intensità olfattiva, con prevalenza di note vegetali ed erbacee. Al gusto presenta inoltre una maggiore struttura ed equilibrio, a parità di alcoolicità rispetto a Muscaris.

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